Tito Masi, Presidente della Fondazione San Marino, proprietaria al 100% della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, a sua volta con partecipazioni in Delta, respinge le accuse arrivate da Fiorenzo Stolfi dapprima con un intervento in Consiglio
Grande e Generale, e poi in una conferenza stampa convocata nella sede del Partito dei Socialisti e dei Democratici.
In un comunicato stampa diffuso ieri, fra l’altro, Tito Masi in prima persona afferma: è pretestuoso e del tutto infondato il tentativo di coinvolgermi nella diatriba
Cassa-Sopaf e nelle trattative intercorse, quando tutti sanno bene che
l’acquisto delle azioni Delta detenute da Sopaf è avvenuto prima del mio arrivo
in Fondazione. Per il resto, su questa vicenda, essendo aperti due fascicoli
presso due diversi Tribunali, a San Marino ed in Italia, credo sia bene
attendere i risultati delle indagini in corso prima di arrivare a conclusioni
che appaiono quanto meno avventate.
In effetti il progetto della dismissione di Delta era ben chiaro nella mission di Leone Sibani, appena nominato presidente della Carisp San Marino, concordata col presidente della Fondazione San Marino di allora, prof. Giovanni Galassi. Per raggiungere l’obiettivo Galassi-Sibani ebbero la necessità di stipulare un accordo con Sopaf. Per tale accordo la Carisp dovette fare una valutazione del pacchetto azionario diversa da quella precedentemente utilizzata per Banco Popolare.
Accadde oggi, pillola di storia sammarinese