San Marino. USL: “Mutui in leggere discesa, ma serve subito un Piano di sostegno per la casa”

San Marino. USL: “Mutui in leggere discesa, ma serve subito un Piano di sostegno per la casa”

“Il problema della casa è complesso e non esistono soluzioni immediate, come dimostra il continuo dibattito sul tema. Molti concittadini stanno vivendo forti difficoltà simili a quelle dell’Italia; i prezzi di vendita e i costi degli affitti sono aumentati a dismisura. Per affrontare questo problema l’edilizia popolare potrebbe essere una soluzione parziale, purché si considerino le peculiarità del nostro territorio”.

Lo scrive l’Unione Sammarinese dei Lavoratori, tornando a fare il punto sul tema della crisi abitativa.

Aggiunge USL: “Per evitare troppe nuove costruzioni, lo Stato potrebbe acquistare a prezzi inferiori di mercato alcuni appartamenti posseduti dalle banche e destinarli all’affitto o all’affitto con riscatto, offrendo una soluzione abitativa a chi ne ha fatto richiesta e rientra nelle specifiche per l’assegnazione. Se per esempio si guarda l’Europa, si nota una media altissima di case popolari che incidono per oltre il 30%. È inoltre urgente attivarsi per un vero Piano Casa. Poco tempo fa a Milano è stato organizzato il Forum dell’Abitare e in quella cornice sono state presentate strategie nuove che guardano al futuro delle politiche abitative. È fondamentale riportare il tema dell’abitare al centro dell’iniziativa pubblica, in modo da preservare la complessità sociale e prevenire l’espulsione urbana.

“Negli ultimi anni, i valori immobiliari in vendita e in affitto hanno subito significative variazioni al rialzo. Nessuno mira a ridurre i valori immobiliari assoluti” afferma l’SG Francesca Busignani,poiché ciò comporterebbe una svalutazione del patrimonio diffuso tra i cittadini; tuttavia, è necessario adottare politiche che ne mitigano la crescita, un obiettivo più ragionevole e probabilmente condivisibile anche dai proprietari” Per quello che riguarda gli affitti, ad esempio la Città di Parigi ha introdotto un tetto, una misura sostenuta anche dal Sindaco di Londra e applicata per un periodo a Barcellona e Berlino. Sebbene queste soluzioni possano non essere le più adatte al contesto di San Marino, è fondamentale aprire un confronto a cui far seguire celeri risposte, senza pregiudizi e con la consapevolezza che, senza interventi, il trend di crescita degli affitti e delle vendite non si fermerà e gli immobili diverranno fruibili non sicuramente da chi ha uno stipendio ‘normale’ anche a fronte di tassi sui mutui elevati“.

Non si può aspettare inermi l’abbassamento dei tassi da parte della BCE”, prosegue l’SG Francesca Busignani, “è vero che recentemente ha effettuato un significativo taglio dei tassi di interesse, riducendo di 25 punti base il costo del denaro. Il tasso sui rifinanziamenti principali è sceso da 4,50% a 4,25%, quello sui depositi dal 4% al 3,75%, e quello sui prestiti marginali dal 4,75% al 4,50%; ma è altrettanto vero che è il primo taglio dal 2019 dopo 9 rialzi consecutivi. Dobbiamo accompagnare questa decisione che si estende a vari settori dell’economia, fra cui i mutui, il sostegno della crescita economica e il controllo dell’inflazione, auspicando sì, che arrivino altri tagli, ma al contempo attuando tutta una serie di interventi per aiutare chi, dopo 9 rialzi e con gli affitti impazziti, i mutui fortemente cresciuti, oltre alle dinamiche inflattive degli anni passati, non riesce più ad avere una vita dignitosa”.

“Per raggiungere gli obiettivi prefissati è necessaria la mobilitazione di tutti gli attori coinvolti nel tema della casa – afferma USL – Innanzitutto, lo Stato deve rinnovare gli strumenti di investimento e supporto, assumendo un ruolo centrale nello sviluppo delle politiche abitative e interagendo fortemente con le parti sociali. Inoltre, è cruciale il coinvolgimento del settore privato, attraverso la costruzione e formalizzazione di soluzioni come partenariati e collaborazioni indispensabili per la riuscita di questo piano strategico che deve essere di ampio respiro e duraturo nel tempo. Le azioni di contenimento della crescita dei costi abitativi sono insufficienti senza uno sforzo collettivo e condiviso.

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