San Marino. Riciclaggio, ricorso in terza istanza per la revoca di una confisca da mezzo milione

San Marino. Riciclaggio, ricorso in terza istanza per la revoca di una confisca da mezzo milione

RASSEGNA STAMPA

Udienza di Terza istanza, ieri, davanti al giudice Oliviero Mazza. Diversi i casi discussi, tra cui uno a porte chiuse

ANTONIO FABBRI – Udienza pubblica, invece, per il caso che vede imputato Leonardo Giombini imprenditore edile oggi sessantenne che, attraverso la voluntary disclosure aveva proceduto al rimpatrio dei suoi capitali, ma l’operazione era stata segnalata come sospetta ed era scattata una indagine per riciclaggio di denaro ritenuto in prima battuta frutto di appropriazione indebita e false fatturazioni.

In primo grado, nell’ottobre 2018, l’uomo aveva subito una condanna a 4 anni e 2 mesi di prigionia, un anno e tre mesi di interdizione dai pubblici uffici e diritti politici, a 1000 euro di multa, alla confisca della somma sequestrata di oltre mezzo milione di euro e alla confisca per equivalente fino alla concorrenza dell’importo ritenuto oggetto di riciclaggio.

Più recente, invece, la sentenza di appello pronunciata dal Giudice Renato Bricchetti lo scorso 4 marzo 2024. I fatti di riciclaggio vedono le ultime condotte contestate risalenti al dicembre 2015, mentre i reati presupposti sono ancor più risalenti tra il 2004 e il 2006.

Così il giudice delle appellazioni Bricchetti, se da un lato attesta che l’accesso alla voluntary disclosure configura il tentativo di autoriciclaggio, circostanza che era nei motivi di appello contestata dalla difesa, dall’altro lato non ha potuto fare altro che prendere atto dell’intervenuta prescrizione del reato, dovendo applicare l’attenuazione della pena trattandosi di autoriciclaggio, il cui ultimo atto della continuazione risaliva al dicembre 2015. Reato che risulta quindi prescritto a giugno 2023.

Il giudice delle appellazioni, tuttavia, pur pronunciando la prescrizione, ha ritenuto provata la provenienza da reato del denaro sequestrato, frutto di dichiarazione fraudolenta e induzione indebita a dare utilità, che il giudice di appello ha sottolineato essere perseguibili anche a San Marino.

Ha quindi da un lato, non essendoci con- danna per intervenuta prescrizione, annullato la confisca per equivalente, ma ha dall’altro lato confermato la confisca di quanto sequestrato, 519.698,58 euro più gli interessi maturati.

Confisca senza condanna, dunque, che è uno dei casi per i quali è possibile ricorrere in Terza istanza. Cosa che il difensore, avvocato Daniele Cherubini, ha fatto.

Ieri l’udienza davanti al giudice Oliviero Mazza e al procuratore del fisco Giorgia Ugolini.

La Pf ha chiesto la conferma della decisione di appello, mentre la difesa ne ha chiesta la riforma e la pronuncia della revoca della confisca, ritenendo, tra gli altri motivi, che i reati presupposti citati non siano previsti a San Marino.

Il giudice si è riservato di decidere.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 22

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