San Marino. Programma di Governo, riforma Igr non più necessaria l’Iva invece sì

San Marino. Programma di Governo, riforma Igr non più necessaria l’Iva invece sì

Rassegna Stampa – Sulle tasse prudenza. L’adeguamento del sistema bancario e finanziario necessiterà di nuove norme e regolamenti

Il secondo capitolo del programma di governo che sarà discusso e approvato nel consiglio che si apre domani, riguarda di certo uno degli ambiti più importanti da quale discende la possibilità dello stato di svolgere tutti i suoi compiti. Si tratta della “Sfera economica”. Anche in questo capitolo non si può prescindere all’Accordo di associazione Ue e dai cambiamenti e le necessità di adeguamento che comporterà. L’accordo è infatti citato più volte sia dal punto di vista delle opportunità che aprirà per il Paese, sia dal punto di vista delle politiche economiche che occorrerà mettere in atto.

Oltre allo sviluppo economico rientra in tale capitolo anche la parte dedicata alla fiscalità, le tasse. Su questo fronte una buona notizia e una che, a seconda di come verrà posta in essere può non esserlo. La buono notizia è che non si prevede di aumentare, a parte qualche aggiustamento, l’Imposta Generale sui Redditi, l’Igr. Se nella scorsa legislatura quella dell’Igr pareva essere l’imprescindibile “riforma delle riforme”, evidentemente in questa legislatura le valutazioni che sono state fatte sono diverse.

Dall’altro lato viene data come necessaria l’introduzione dell’IVA, con l’avvertenza che tenga conto delle peculiarità del sistema sammarinese. L’introduzione dell’Imposta sul valore aggiunto è molto temuta soprattutto in ambito di commercio. Bisognerà vedere, tuttavia, come questa introduzione dell’IVA, che sarà una vera e propria rifomra delle imposte indirette, verrà declinata.

Sviluppo del sistema economico Il primo paragrafo del capitolo sulla Sfera economica riguarda il sistema economico: “Le nostre forze politiche, che condividono l’importanza di un progressivo sviluppo dell’economia del Paese – si legge nel programma di governo – ritengono necessario accompagnare e sostenere la crescita ed il riposizionamento delle imprese del settore. Seppure il recepimento dell’ acquis comunitario richiederà un grande sforzo normativo, tale attività verrà svolta avendo ben chiara l’esigenza di impostare un quadro di regole snello e chiaro, limitando la burocrazia e accelerando i processi decisionali.

Il sistema autorizzativo e concessorio attuale, basato ancora in parte su meccanismi politici/discrezionali, dovrà lasciare il passo a procedure amministrative che faciliteranno l’insediamento di nuove imprese o lo sviluppo di quelle esistenti. Il sistema economico sammarinese dovrà essere preparato ad accogliere senza pregiudizio o discriminazione le imprese estere che vorranno investire in territorio e allo stesso tempo dovranno essere garantiti i fattori di competitività delle imprese attuali al fine di poter cogliere appieno le opportunità che deriveranno dall’allargamento del mercato di riferimento.

Principi come la libera concorrenza, la protezione dei consumatori e un quadro corretto di aiuti di Stato saranno il faro che guiderà le riforme necessarie. Resta ancora attuale e strategico mantenere e favorire una sempre maggiore diversificazione della nostra economia favorendo lo sviluppo di nuovi settori in misura complementare e mai alternativa al consolidamento di quelli esistenti.

Fatta salvo il fattore della competitività fiscale di cui si dirà in seguito, oggi più che mai gli elementi chiave di valorizzazione del sistema economico si possono riassumere in quelle macro caratteristiche che massimizzano le possibilità di profitto per le imprese attraverso:

• la snellezza dei processi burocratici;

• la flessibilità del mercato del lavoro;

• il pieno accesso al mercato delle materie prime;

• l’azzeramento delle restrizioni agli scambi;

• un basso costo dell’energia. L’Accordo di Associazione fornirà solide basi per il raggiungimento di questi obiettivi, che necessitano però anche di imprescindibili politiche economiche interne, alcune da attuare proprio in sede di implementazione dell’acquis comunitario, atte a migliorare la competitività del sistema.

Le normative per il sistema bancario e finanziario Inevitabile che, nell’ambito della sfera economica, venga trattato anche il sistema bancario e finanziario con le sue problematiche. In tale contesto si parla di normativa principale e secondaria del settore.

“Il nostro sistema bancario potrà essere risollevato definitivamente solo se si aprirà al contesto europeo in maniera graduale e progressiva, per garantire le specificità e l’autonomia del settore stesso – afferma il programma di Governo – In questa legislatura dovranno essere riviste le misure regolamentari e di vigilanza di San Marino per garantire l’integrità del mercato unico dei servizi finanziari, la trasparenza del mercato, la protezione di consumatori e investitori, prevenendo allo stesso tempo i potenziali rischi per la stabilità finanziaria, le frodi, il riciclaggio e i reati finanziari”.

Il primo settore da allineare sarà quello assicurativo. “Dei quattro segmenti finanziari previsti, (settore bancario, assicurazione e riassicurazione, risparmio gestito, mercato mobiliare) sarà importante – si legge infatti nel programma – garantire quanto prima l’allineamento del settore assicurativo, fondi di investimento e del sistema dei pagamenti a quello europeo.

Per quanto riguarda il sistema bancario occorre implementare una strategia in grado di assicurare il pieno accesso al mercato unico, anticipando i tempi di allineamento previsti dall’Accordo, con particolare attenzione alle misure di rafforzamento patrimoniale degli istituti bancari esistenti”.  Un allineamento, questo, per il quale secondo l’accordo Ue il Titano ha tempo 15 anni ma che si mira a realizzare prima.

Poi la questione NPL, con particolare attenzione a possibili speculazioni e al patrimonio immobiliare che si trova a garanzia dei crediti da recuperare: “Consapevoli che il rafforzamento patrimoniale delle banche passa attraverso il completamento della strategia nazionale di risoluzione del problema degli NPL, già avviata, particolare attenzione dovrà essere posta rispetto al recupero e valorizzazione degli immobili in carico alle banche, a garanzia di crediti non ceduti al veicolo di sistema.

Il recupero di tali immobili, e la loro messa a reddito, con adeguati meccanismi di gestione delle svalutazioni nel tempo, avrà il duplice effetto di rafforzare le banche sul piano patrimoniale, e di aumentare la disponibilità di unità immobiliari che potranno essere messe a disposizione di programmi di edilizia sociale e di riqualificazione urbana”, afferma il programma di governo.

Le tasse Tema ci sicuro e diretto interesse per la cittadinanza è quello della fiscalità, delle tasse. “Le nostre forze politiche – si legge nel programma di governo siglato da Dc-Ar e Libera/PSPSD – credono nell’opportunità di mantenere un regime fiscale competitivo, quale leva di attrazione di investimenti e imprese, purché fermamente orientato al rispetto degli standard internazionali e ai principi di equità fiscale.

Il sistema delle imposte dirette (IGR), grazie anche alla performance dell’economia di questi ultimi anni, che ha consentito un notevole gettito fiscale, non necessita di interventi che vadano a colpire il livello di tassazione attuale. Tuttavia, si dovrà intervenire sulla Legge 166/2013 con l’intento di recuperare alcune sacche di imponibile attualmente non tassate e procedere ad una rivisitazione delle attuali passività deducibili tenuto conto dei mutevoli bisogni della nostra società per una maggiore equità fiscale.

Si dovranno, inoltre, rafforzare ulteriormente le strutture di controllo per combattere l’elusione ed evasione fiscale. Andrà, altresì, valutato di introdurre una forma di concordato preventivo annuale per semplificare gli adempimenti fiscali delle piccole imprese.

Sul fronte delle imposte indirette, sarà necessario addivenire all’introduzione di un sistema di imposizione sul valore aggiunto (IVA), che tenga conto delle peculiarità del sistema economico sammarinese. In tale contesto, sarà importante quindi porre particolare attenzione al mantenimento del margine di competitività delle piccole-medie imprese.

Fondamentale in questo contesto sarà l’implementazione di un sistema che, in dialogo con quello europeo, permetta di facilitare il commercio on-line e regolamenti la fiscalità su alcuni prodotti. Sarà, inoltre, indispensabile introdurre uno stringente sistema di controlli sui prezzi e sulle tariffe per evitare che avvengano prevedibili speculazioni ed incrementi

Per quanto riguarda il documento di transito T2, l’Accordo prevede la possibilità di concordare nuove soluzioni che possano ridurre gli oneri amministrativi per gli operatori economici sammarinesi.

Tale confronto con l’UE sarà impostato come una delle priorità del nuovo Governo. Inoltre, sarà necessario mettere in atto tutti i provvedimenti finalizzati al superamento di talune criticità riguardanti l’interscambio doganale, al fine di arrivare ad una diretta gestione doganale”.

Il debito pubblico Il non trascurabile debito pubblico attualmente al 70% del PIL di cui 1/3 è debito estero, è ovviamente trattato nella sfera economica. “E’ stato contratto per stabilizzare i conti pubblici e garantire la necessaria liquidità al sistema economico.

Per quanto la conversione di tale debito estero in ulteriore debito interno possa sembrare vantaggiosa – si legge comunque nel programma di governo – trattenendo i tassi di interesse nel sistema finanziario interno, un approccio non graduale di tale passaggio potrebbe causare significativi problemi di liquidità”.

Comunque “la Maggioranza si impegna a non aumentare il debito oltre i limiti di sostenibilità indicati dagli organismi internazionali e concorda che se fosse necessario contrarre ulteriore debito, questo debba essere finalizzato agli investimenti in infrastrutture ed a una progressiva sostituzione del debito contratto per la spesa corrente in debito per investimenti mirati a finanziare progetti di sviluppo ed infrastrutturali, in grado di generare ricchezza, che consenta di diminuire il debito stesso”.

Dunque sulla conversione del debito estero in interno dovrà essere prudente. Quanto al titolo irredimibile, quello che sostiene Cassa di Risparmio, dovrà essere progressivamente assorbito.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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