La Polizia di Stato di Rimini ha arrestato una ragazza con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale.
L’intervento delle forze dell’ordine è avvenuto intorno alle ore 19:00 del 1° luglio, quando una pattuglia è stata inviata presso un’abitazione di Rimini in seguito a una segnalazione di una violenta discussione familiare.
Giunti sul posto, gli agenti hanno udito forti urla provenire dall’interno dell’edificio. Salendo le scale, hanno incontrato un uomo e una donna, visibilmente spaventati, che si sono identificati come i genitori della ragazza. Una volta entrati nell’appartamento, i poliziotti hanno trovato la giovane in preda a un’ira furibonda. Invitata a calmarsi, la ragazza al contrario è entrata in conflitto anche con essi, costringendoli a bloccarla per prevenire ulteriori conseguenze per se stessa e per gli operatori di polizia.
Il padre della ragazza presentava anche una ferita al volto, che sarebbe stato causato dal colpo di una cornetta del citofono.
Il padre, ormai esausto dopo numerosi episodi simili avvenuti nei mesi precedenti, ha così deciso di recarsi presso gli uffici di polizia per formalizzare una denuncia. Secondo quanto riferito, la figlia soffre di disturbi psichiatrici, tossicodipendenza e ha spesso manifestato comportamenti aggressivi nei confronti dei genitori.
Anche in Questura, come riferiscono i militari, la giovane ha continuato a mantenere un atteggiamento minaccioso, scagliando sedie contro gli agenti e dichiarando la volontà di uccidere la madre.
La ragazza è stata arrestata con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e denunciata per resistenza a pubblico ufficiale. Attualmente, è in attesa di essere trasferita presso la Casa Circondariale di Forlì.
