Nuova udienza per il “processo 500” a San Marino

Nuova udienza per il “processo 500” a San Marino

Rassegna stampa – Processo 500 verso le conclusioni, parola agli imputati ascoltati anche da remoto. Già fissate udienze anche in luglio per concludere prima dell’estate. Rigettata sul punto eccezione di costituzionalità Revocati gli ultimi testi rimasti.

Atti all’inquirente per la defezione dell’ex presidente Carisp, Fabio Zanotti

ANTONIO FABBRI – Nuova udienza per il “processo 500”, ieri, davanti al giudice Vico Valentini. Il processo, come noto, è quello che vede imputati gli ex vertici di Banca Centrale, ex membri della vigilanza di via del Voltone ed ex vertici di Banca Cis, oltre al commissario straordinario di Asset Banca e al finanziere Francesco Confuorti. I tre filoni di indagine su cui si focalizza il processo sono infatti principalmente la vicenda dei titoli Demeter, il caso del prestito Leighton di Carisp a Cis e la vicenda della liquidazione di Asset Banca.

In apertura il commissario della legge Valentini ha pronunciato alcune ordinanze per sciogliere alcuni nodi che erano stati sollevati dalle difese. Il primo quello di una eccezione di costituzionalità relativa al fatto che è stata disposta la prosecuzione delle udienze anche in alcune date del mese di luglio.

Il giudice, nel ritenere infondata la questione di costituzionalità sollevata, ha evidenziato che la fissazione di date nel periodo feriale, è stata necessaria perché per alcuni capi di imputazione la prescrizione maturerebbe subito dopo l’estate. Quindi, ancorché il termine di prescrizione resterebbe sospeso per le ferie estive, viene ravvisata comunque l’urgenza di giungere alle conclusioni del processo prima della pausa agostana.

Si accelera, infatti, anche sugli ultimi testi rimasti. Revocata la testimonianza di Wafik Grais, ritenuta sovrabbondante, anche se alcune difese avevano chiesto di ascoltarlo. Revocata anche la testimonianza di Maurizio Sesta, risultato ad oggi irreperibile. Revocata infine la testimonianza anche dell’ex presidente di Cassa di Risparmio, Fabio Zanotti. Per quest’ultimo, tuttavia, visti i reiterati invii di certificati medici, il giudice ha disposto la trasmissione all’inquirente perché valuti l’apertura di un procedimento per la “diserzione del teste”.

Si procede con l’audizione degli imputati Il Commissario della Legge ha quindi disposto di procedere con l’audizione degli imputati che vogliano rendere spontanee dichiarazioni o sottoporti a esame delle parti.

Ieri presente Ugo Granata, che ha rilasciato spontanee dichiarazioni; presente anche Marco Mularoni, ex vice direttore di BancaCis, disponibile anche ad essere interrogato. Così Raffaele Mazzeo.

Prima di sentire gli imputati presenti l’avvocato Simone Menghini, difensore di Mirella Sommella, ha rilevato come vi siano procedimenti ancora pendenti in istruttoria che riguardano i medesimi imputati. Per questo a loro garanzia, come già avvenuto per altri processi in passato, ha chiesto la possibilità di procedere all’audizione da remoto per via telematica. Nessuna delle parti si è opposta e il giudice ha acconsentito dando la disponibilità a queste audizioni a distanza nella giornata di udienza già fissata per di oggi.

L’udienza del 10 giugno scorso L’ultima udienza testimoniale è stata dunque quella dello scorso 10 giugno. Data nella quale, degna di nota, è stata la testimonianza dell’avvocato Maria Teresa Zonzini, dipendente di Bcsm fin dal 2004, oggi in pensione, che si oppose alla famigerata modifica del verbale redatto e poi cambiato in seguito, nel quale il Condir aveva in prima battuta verbalizzato, nell’ambito delle erogazioni di credito al Cis da parte di Bcsm, la ratifica del Ccr. Quando però il Ccr si oppose alla richiesta avanzata per questa ratifica dalla presidente di Banca Centrale per conto del Condir, il verbale venne cambiato con la dicitura “presa d’atto” anziché “ratifica”.

Ebbene, l’avvocato Zonzini ha testimoniato come vi furono pressioni da parte della presidente di Bcsm, Catia Tomasetti, per modificare quel verbale. “Uno o due giorni dopo questo verbale del 31 luglio (2018, ndr.), vengo chiamata da Alex Alessandrini che era un dipendente della banca che però era in pratica, non voglio dire il braccio destro ma comunque l’uomo di fiducia della Tomasetti, e mi disse davanti all’avvocato Giuseppe Ucci, che però all’epoca non era ancora vice direttore ma era consulente dell’ufficio legale, mi disse: la Presidente vuole che il verbale sia cambiato perché bisogna cambiarlo, non più ratifica ma presa d’atto, in più deve sparire questo ammonimento, rimprovero, diciamo quello che è, nei confronti del dottor Mazzeo. Alché io rimasi perplessa – riferisce la testimone Zonzini – perché ho detto: guarda io non lo faccio perché non è così che si cambiano i verbali. I verbali non si cambiano innanzitutto perché quella non era una bozza, partiamo da questo presupposto, i verbali non si cambiano. Se la Tomasetti vuole cambiare il verbale come vuole, lo mette al punto dell’ordine del giorno e della seduta successiva, tanto ne facevano ormai una alla settimana, e fa tutte le modifiche che vuole. Però io il verbale non lo cambio, perché io non mi prendo questa responsabilità (…) Nei giorni successivi – ha proseguito la testimone Zonzini – sempre queste pressioni arrivavano sempre da parte di Alessandrini per conto della Tomasetti”.

Il giorno 6 agosto 2018 c’è un’altra seduta del Condir e pressoché contestualmente la Zonzini dà le dimissioni da verbalizzante.

“Il giorno della seduta del 6 agosto – ha riferito al giudice la testimone – la Tomasetti entrò nel mio ufficio come una furia di fronte anche ai colleghi, forse c’era anche qualche consigliere perché magari nel frattempo era arrivato, e mi urlò dicendo: ‘Tu non ti devi permettere, non ti devi più permettere di fare queste cose perché qui comando io’. Io non ho risposto ovviamente perché non serviva rispondere e a quel punto me ne andai a casa. Se mi permette una battuta, l’ho letto sul giornale, io non vomitai, però comunque ero molto provata da questa cosa”, ha detto la Zonzini evocando la narrazione piuttosto pittoresca della Tomasetti quando sempre in questo procedimento ha riferito che, dopo un colloquio da remoto col Ccr, per la tensione andò a vomitare nell’altra stanza. Poi la testimone Zonzini ha detto che in seguito la modifica del verbale la firmò perché “dovevo sopravvivere”, ha detto parlando di “violenza psicologica” che le è stata fatta.

Oggi nuova udienza con le audizioni da remoto degli imputati che intendono rilasciare dichiarazioni o essere sentiti. Poi si andrà verso le conclusioni entro la prima metà di luglio.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

 

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