Fra gli affari incrociati, con tanto di plurintestazioni
o assegni
scoperti, di Giulio
Lolli e Flavio
Carboni, entrambi clienti del sottobosco
politico affaristico sammarinese, ci sono di mezzo anche auto di lusso, una Aston
Martin, targata San Marino, e uno yacht, un Bertram.
Pare che nel duello lo sconfitto sia Carboni. A giudicare dal fatto che questi – come scrive Lorenza Lavosi di Il Resto del Carlino – per tentare di recuperare la situazione, si sta appellando alla giustizia ordinaria.
Nei giorni scorsi è stato interrogato a Roma il faccendiere Flavio Carboni che ha deciso di passare al contrattacco e di denunciare Giulio Lolli per truffa. Non ha avuto alcun problema a confermare di aver aiutato il presidente della Rimini
Yacht ad avere una linea di credito presso la Banca Popolare di Spoleto, ma lo aveva fatto semplicemente perchè Lolli era una potenza nella nautica italiana. Per quanto riguarda lo yacth, lui aveva dato a Lolli un acconto di 150mila euro in assegni tutt’altro che scoperti. La barca gli sarebbe stata anche consegnata. Poi però il bolognese gliel’avrebbe ripresa con la scusa di rimettergliela a posto. Inutile dire che anzichè risistemarla gliel’aveva sottratta. Sarebbe proprio il Betram su cui ha trascorso mesi e mesi della sua latitanza a cinque stelle. Di qui la denuncia per truffa del faccendiere contro Lolli.
Marino di N. Montebelli